Il mese di ottobre è dedicato alla salute della donna e in particolare alla prevenzione e sensibilizzazione sul tumore al seno. Ne abbiamo approfittato per parlare della relazione tra donna e salute mentale con la Dott.ssa Emilia Rossi, psicologa del nostro Poliambulatorio.

Donne e salute mentale. Perché è importante per le donne prendersi cura della propria salute mentale? Si può parlare di differenze di genere in psicologia?

Nel mio lavoro riconosco un bisogno calibrandolo su storie ed esperienze, non sul genere. A livello epidemiologico però, negli ultimi anni, si sta facendo un lavoro sulla incidenza di alcuni disturbi in tal senso. Si sta valutando che alcuni disturbi dell’umore e del comportamento alimentare hanno una prevalenza nel genere femminile. Quindi, sta crescendo l’attenzione da parte della psicologia su questa differenza.

Parlando di fattori culturali e di contesto. Quanto influiscono la famiglia, la cultura d’origine, la formazione, il lavoro, la socializzazione, ad esempio?

Sono fattori fondamentali da tenere presente. In genere, il pensiero di essere considerata “capace” dal contesto in cui mi trovo, dà una spinta per sentirmi in grado di farcela. Tanto è vero che per noi professionisti è importante rendersi conto del contesto per capire quale è il pensiero “comune” sul paziente.

Ottobre è il mese dedicato al tumore al seno, quanto è importante un percorso psicologico per le donne in cura?

Ritengo sia necessario garantire un supporto psicologico. Mente e corpo sono inscindibili e, in queste occasioni, si è immersi in una dimensione di angoscia e mancanza di futuro che diventa pervasiva. Sarebbe doveroso che ci si prendesse cura della donna in un momento particolare e delicato della vita come lo è questo. Lo credo come professionista, ma anche come cittadina.

Nella sua esperienza, sempre mantenendo la privacy dei pazienti, ha un caso da raccontare?

È sempre complicato trovare una generalizzazione o un solo esempio, perché ogni storia è a sé, è quella storia. Nel mio caso, mi sono capitate e sto seguendo giovani donne e donne più mature. Alcune di loro stanno affrontando situazioni pesanti che le mettono in difficoltà, ad esempio la separazione dal marito o problematiche legate ai figli. I pensieri che affollano la mente sono ‘cosa ho fatto fino ad ora?’, ‘non sono come pensavo’ e serve, quindi, una ricapitolazione della propria vita, di chi si è e di dove si sta andando. Così, credo sia fondamentale avere un terzo neutrale con il quale rapportarsi per avere una visione neutrale di sé, del proprio modo di muoversi nel mondo e che permetta di capire insieme come si è arrivati al punto di rottura e trovare con quali obiettivi ripartire.

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