Il 16 aprile 2022 è la Giornata Mondiale della Voce. Per l’occasione, abbiamo affrontato il legame tra disfonie e problemi alla tiroide con il Medico dott. Luigi Cerri, endocrinologo del nostro Poliambulatorio.

Giornata Mondiale della Voce: tiroide e disfonie

I problemi alla tiroide possono essere causa di disturbi della voce. Perché? In che modo? 

Le patologie tiroidee che possono essere causa di disturbi della voce sono essenzialmente riconducibili a due situazioni:
la presenza di un gozzo voluminoso. Se il gozzo si sviluppa in sede retrosternale può presentarsi una compressione sull’esofago (con difficoltà al passaggio di cibi solidi e/o liquidi), sulla trachea e sulla laringe (con difficoltà respiratorie) e su alcuni nervi che decorrono a stretto contatto con la tiroide, come il nervo laringeo superiore ed il nervo laringeo inferiore (con difficoltà respiratore e/o alla fonazione).
Una sintomatologia risolvibile con la rimozione della massa di tessuto tiroideo iperplasico e delle formazioni nodulari benigne che sono spesso presenti.
le complicanze provocate da un atto medico. Sono patologie che possono insorgere, in una bassa percentuale di casi, in seguito al trattamento di alcune patologie della tiroide, cioè procedure non chirurgiche, ma invasive, attuate dal medico, ad esempio alcolizzazione e termoterapia ablativa.

I disturbi alla voce sono transitori o persistono nel tempo? Per quanto tempo?

Tra le possibili complicanze della chirurgia tiroidea ci sono i disturbi della voce. Possono essere causati dalla lesione del nervo laringeo superiore (che può verificarsi durante la sezione dei vasi del polo superiore della tiroide, con il quale il nervo contrae stretti rapporti) o lesione del nervo ricorrente (fortemente esposto al rischio di lesione durante l’asportazione della tiroide). La sintomatologia che ne consegue è generalmente modesta e rappresentata da debolezza della voce, lieve raucedine, difficoltà di modulazione della frequenza della voce. La disfonia e/o disturbi respiratori da paralisi del nervo ricorrente può essere transitoria (4-8 %) o permanente (1- 2%) con paralisi di una corda vocale e conseguente disfonia, che richiede una logopedia per riabilitare la voce. Nei casi di re-intervento, per gozzi recidivi, tale incidenza può peraltro raggiungere il 20%.

Ma quando è necessaria la chirurgia tiroidea? Ci sono altre tecniche più sicure?

La chirurgia a carico della tiroide consente una soluzione radicale e generalmente definitiva dei sintomi compressivi. Tali sintomi si verificano in presenza di un gozzo voluminoso (come indicato in precedenza) dovuto a diverse condizioni cliniche, come la presenza di carcinoma, di noduli benigni con eccesso nella produzione di ormoni tiroidei (morbo di Plummer) o un’iperfunzionalità della tiroide resistente alla terapia medica. Gli interventi chirurgici, a seconda della loro radicalità ed estensione possono essere di tiroidectomia totale, subtotale e quasi totale. La maggior parte dei chirurghi tende a preferire la tiroidectomia totale, perché non comporta recidive di malattia e si è visto che non vi sono differenze statisticamente significative tra i tre tipi di intervento nell’incidenza di complicanze.

Per voluminose cisti tiroidee (a contenuto liquido) e per i noduli con ampia componente liquida, che risultino citologicamente benigni, ma recidivino dopo un primo drenaggio evacuativo è possibile procedere con l’alcolizzazione percutanea, senza bisogno di operazioni chirurgiche. Inoltre, per trattare noduli solidi benigni, in alternativa alla chirurgia, è possibile adottare tecniche termoablative. In questi due ultimi casi, la paralisi transitoria delle corde vocali da danno transitorio del nervo ricorrente è riportata solo da alcuni centri, con percentuali molto basse dallo 0.5%  all’1.6%.

C’è un percorso per la riabilitazione delle disfonie?

Una volta diagnosticato un danno vocale mediante una valutazione non strumentale e strumentale si avvia un percorso terapeutico  fonologopedico che dovrebbe essere iniziato già dalla 2° settimana. Viene attuato dal logopedista e consiste in esercizi di miglioramento della «performance» respiratoria e del coordinamento fono-respiratorio  e da esercizi di correzione della paralisi cordale monolaterale

Ci sono persone che spesso usano molto la voce per lavoro o per hobby. Nella sua esperienza, ha avuto modo di seguire dei casi particolari/specifici? Ce li può raccontare?

Le persone che usano la voce per motivi professionali sono soprattutto docenti, cantanti, avvocati. Per queste categorie la voce rappresenta un indispensabile strumento di lavoro.
Nella mia esperienza ho avuto una cantante lirica che è stata affetta da paralisi transitoria delle corde vocali, che fortunatamente si è risolta nel giro di circa tre mesi dopo un percorso di fonologopedia.