A giugno, il dott. Antonino Longobardi è entrato a far parte del nostro staff nell’area Psicologia e Psichiatria. Ha 31 anni, una laurea in Medicina alla Sapienza di Roma e una specializzazione in Psichiatria. In più, una certificazione sulla tecnica EMDR (metodo psicoterapico strutturato che facilita l’elaborazione dei traumi). Così, ne abbiamo approfittato per conoscerlo e, visto l’arrivo dell’estate, per capire come il cambio di stagione influenzi il nostro umore.

E’ da poco entrato a far parte del nostro staff. Come ha conosciuto il nostro Poliambulatorio e quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a sceglierlo?

Dopo aver vinto il concorso come Dirigente Medico Psichiatra presso l’ASST Ospedale Maggiore di Cremona, cercavo in zona un ambulatorio dove esercitare la mia libera professione. Mi è stato consigliato Cremona Welfare per la posizione strategica, facilmente raggiungibile dai pazienti, e la professionalità di tutte le figure che ne fanno parte, dagli altri medici, al personale della segreteria. Questi sono anche i due punti di forza principali che sto riscontrando sul campo.

Lei, come abbiamo specificato, è specializzato in psichiatria. Sa dirci se esista una connessione tra il cambio di stagione e il benessere psichico/l’umore?

Fisiologicamente, tutti noi esseri umani, cambiamo umore con l’arrivo dell’estate e dell’inverno, ma questo non va confuso con ciò che avviene in alcuni pazienti affetti da disturbi. Infatti, chi soffre di disturbo bipolare (disturbo dell’umore con fasi di iperattività e depressione) o depressione risente molto della stagionalità e, nel primo caso, l’estate è proprio uno dei trigger (fattore scatenante) della fase iperattiva.

Perché esiste questo collegamento? Da cosa viene scatenato?

Le transizioni dell’umore sono legate all’effetto della luce solare sui neurotrasmettitori (sostanze chimiche, di cui si servono le cellule del sistema nervoso, per comunicare e regolare l’umore). E’ infatti la luce solare a regolarne l’equilibrio. Un esempio concreto di questo effetto viene dalla Scandinavia. Nei sei mesi di buio, infatti, si verificano casi di depressione acuta, curati con la cosiddetta light therapy, ovvero la somministrazione di una luce artificiale.

Come le persone attorno se ne possono rendere conto e aiutare la persona cara?

L’esordio del disturbo bipolare avviene spesso in età giovanile (intorno ai 20 anni). Di solito, quindi, lo si conosce. La gravità della transizione dipende da quanto e come si è curato il disturbo fin dalla sua comparsa. Le persone attorno devono essere in grado di riconoscere i segnali che precedono la fase di iperattività più intensa per chiedere fin da subito un supporto medico per la stabilizzazione dell’umore attraverso i farmaci e soprattutto un percorso di psicoterapia. Le sedute sono fondamentali perché il soggetto si consapevolizzi del problema e lo affronti.

Nella sua esperienza, ha avuto modo di seguire dei casi specifici? Ce li può raccontare brevemente?

Ne ho visti diversi, ma mi ha colpito una situazione che ho seguito di recente. Riguarda una signora con un disturbo bipolare che dura da tempo e non è stato mai trattato. E’ un’artista che nell’ultimo periodo, con l’arrivo della bella stagione, ha iniziato a soffrire di insonnia. Di notte dipingeva con una produzione di idee e creatività accelerata. Grazie anche al supporto del marito, siamo riusciti a ricoverarla e procedere con lo stabilizzante dell’umore (al litio). La cura sta avendo un risvolto positivo e la signora sta ritrovando fortunatamente una sua normalità.